Disequazione di un amore

Disequazione di un amore

“Secondo te appartenersi è maggiore, minore o infinitamente uguale ad amarsi?”
“E’ una disequazione, e ora non so più risolverla”.
“Allora amami e basta, e sarò sempre tua”.
“Sì… Mia”.

Quando si è trasferita a Milano, dopo aver lasciato New York, Sabrina aveva con se solo un enorme bagaglio di disillusione. Disfatta la valigia quel disincanto non si è magicamente volatilizzato, ma si è fatto sovrano in lei, e nonostante siano trascorsi cinque anni da quando ha messo piede in Italia, e nuovi amici insieme ad un lavoro umile e semplice siano entrati nella sua vita, Sabrina conserva ancora in un angolo del suo cuore la speranza che qualcosa o meglio quel qualcuno un giorno forse chissà la prenderà per mano.

Ma si sa, la speranza è vana… ed illusoria.

Sarà invece l’incontro fortuito, bizzarro e allo stesso tempo di ingannevole fatalità con Tommaso a sorprendere e stimolare Sabrina, tanto da risvegliare e liberare in lei una sessualità fino ad allora trattenuta portandola ad abbracciare il progetto di diventare ciò che non era mai stata.
Libera… come le tre rondini tatuate sul braccio.
Libera… di essere e di amare.

Ma Tommaso è un uomo scaltro, particolarmente perspicace, e soprattutto non convenzionale all’amore. Sabrina per lui è quell’isola inesplorata che da tempo cercava e che solo uno come lui è in grado di possedere, ma concederle la libertà di essere, sarà la prova più difficile per un uomo che non aveva fatto i conti con l’amore.

Uscita prevista se tutto va bene a breve!!!

 

In Our Dreams – Blake Lively

Underneath the sky, just you and I

We count the stars as clouds pass by
Hold each other close all through the night
As time goes by, just you and I
You can see the love that’s in my heart
When you look deep into my eyes
Say goodbye, for tonight
In your dreams, little darling, we will be alright
Forever in my heart
In our dreams, little darling, we will never part
Forever in my heart
In our dreams, little darling, we will never part

Nei nostri sogni – Blake Lively

Sotto il cielo solo tu ed io

Contiamo le stelle, mentre le nuvole passano
Abbracciati stretti per tutta la notte
Col passare del tempo, solo io e te
Puoi vedere l’amore che è nel mio cuore
Quando guardi profondamente nei miei occhi
Dì arrivederci, per stasera
Nei tuoi sogni, piccola cara, andrà tutto bene
Per sempre, nel mio cuore
Nei nostri sogni, piccola cara, non ci separeremo mai
Per sempre, nel mio cuore
Nei nostri sogni, piccola cara, non ci separeremo mai
Va bene…

Va bene…

Scrivere…

Non avevo mai capito cosa significasse fino a che l’irrealtà è entrata nella mia realtà, e il confine tra cielo e terra si è fuso diventando tutt’uno.

Forse illuminata, o forse impazzita. Le voci nella testa, i personaggi a tenermi occupata la mente, me, loro, chi cerco, chi voglio, chi ho, tutti insieme appassionatamente all’improvviso tutti zitti.

E dunque scrivere… Mi chiedevo oggi se avesse davvero senso…. Non essendo poi grande cultura, e neppure grande arte, ma solo un modo per esaltare l’ego scalpitante di mostrarsi.

Poi mi trovo ad ascoltare Alright dei Pearl Jam e capisco che c’è ancora spazio per la vera arte… profonda e vera… Senza di Lei non ci sarebbe davvero significato al giorno d’oggi.

… Pensiero sparso di un pomeriggio infruttuoso e fruttuoso… Dedico questo brano per sentirsi a casa, in casa e nel proprio cuore.

Testo

Alright Pearl Jam

You can’t hide the lies
In the rings of a tree
If your heart still beats free
Keep it for yourself

When you want to run
And leave some part unrevealed
Like the flight of the bee
Keep it for yourself

It’s alright, to be alone
To listen for a heartbeat, it’s your own
It’s alright, to quiet up
To disappear in thin air, it’s your own

Should your living truth die
Could be an acid trip
Leave the Eucharist whole
Keep it for yourself

If you tire of the game
Hit the road towards the clouds
Find the groove in the sound
Keep in for yourself

It’s alright, to say no
Be a disappointment in your own home
It’s alright to turn it off
Ignore the rules of the state, it’s your own

It’s alright, to shut it down
Disappear in thin air, it’s your home
It’s alright, to be alone
To listen for a heartbeat, it’s your own

Traduzione

Va bene Pearl Jam

Non puoi nascondere le bugie
Negli anelli di un albero
Se il tuo cuore batte ancora libero
Tienilo per te

Quando vuoi correre
E lasciare qualche parte nascosta
Come il volo dell’ape
Tienilo per te

Va bene, stare solo
Per ascoltare un battito del cuore, è il tuo
Va bene, calmarsi
Per scomparire nel nulla, è il tuo

Dovesse la tua verità profonda morire
Potrebbe essere un viaggio acido
Lasciare l’Eucaristia intera
Tienilo per te

Se ti stanchi del gioco
Percorri la strada verso le nuvole
Trova il ritmo nel suono
Tieniti per te

Va bene, dire di no
Essere una delusione a casa tua
Va bene abbandonare
Ignorare le regole dello stato, è il tuo

Va bene, chiudere
Scomparire nel nulla, è la tua casa
Va bene, essere solo
Per ascoltare un battito del cuore, è il tuo

Festa del Romance Italiano

Festa del Romance Italiano

Sono davvero molto felice di aver partecipato al primo Festival Romance Italiano 2019 in qualità di “madrina”. Ho trascorso delle ore davvero speciali in compagnia dello staff del Rumore dei Libri, Opinioni Librose, Romanticamente Fantasy, e Libri Magnetici. Sono stata coccolata e protetta da ragazze deliziose e appassionate, soprannominate per l’occasione “fate madrine”, che ringrazio con tutto il cuore per l’affetto ricevuto e la grande professionalità dimostrata. Già mi mancano…

Ovviamente ringrazio Lidia Ottelli, e le auguro davvero il meglio di tutto. Brava, coraggiosa, senza se e senza ma. Grazie per avermi tirato fuori dalla tana e aver dato voce al Romance tutto italiano.
Secondo il programma, e per la mia poca attitudine sociale, sarei dovuta rimanere solo qualche ora, ma non volevo andarmene, era troppo difficile abbandonare il simpatico gruppo dello staff, e poi ero davvero affascinata dal fenomeno di una sala gremita di lettrici e autrici tutte sorrisi, abbracci e gioia allo stato puro.

Solo cinque anni prima era inimmaginabile un evento del genere, solo cinque anni prima molte delle autrici presenti avevano solo un sogno nel cassetto, solo cinque anni prima le possibilità di esordire erano limitate ai circuiti tradizionali… Solo cinque anni prima leggere romance era da “sfigate”. Pensieri da nonna, lo so, ma un dato di fatto di fronte all’atmosfera di festa che ho visto.

Ho provato a riflettere sul futuro e sull’evoluzione del settore, ma è difficile prevederne gli sviluppi quando è la passione a muovere le cose. Ѐ un po’ come la teoria del caos. Sensibilità alle condizioni iniziali, imprevedibilità, evoluzione. Credo che il romance italiano viva proprio in questa teoria. Viaggia su binari singolari, e questo a me piace molto perché non si può imbrigliare con tanta facilità. Sono veramente felice per tutte le lettrici, le autrici e lo staff per il risultato di un evento che è in assoluto un punto di partenza per l’evoluzione dell’editoria self e tradizionale. Sono sicura che il futuro porterà nuove possibilità, nuovi canali, nuovi fenomeni editoriali… E vedremo!

Detto questo, voglio ringraziare anche le bellissime donne che sono passate a trovarmi. Ho avuto modo di incontrare lettrici della prima guardia, ma preferisco definirle “amiche di anima”, di cui conservo sempre un ricordo indelebile in me. Il loro incoraggiamento nel lontano 2014, ancora vivo dopo cinque anni, mi ha riportato, nel 2019, a ringraziarle con abbracci veri per l’immenso affetto che mi hanno regalato e che tutt’oggi riesce sempre a mettermi in crisi. Vi devo tantissimo, davvero tantissimo. Non ho mai ricevuto tanto amore disinteressato come da parte vostra. Ed è unico e vero. Lo so, dovrei renderlo con qualcosa, magari di scritto ma sapete come sono: introversa e autogiudicante senza se e senza ma. So che comprendete! Abbiate pazienza e magari vi regalo qualcosa.

Siete amore puro, non è un caso che amate il Romance, non potrebbe essere altrimenti. Siete sognatrici, anime belle e rare. Felice di avervi conosciute.
Infine, spero che la passione, l’entusiasmo e la voglia di sognare ed essere, persistano anche nelle prossime edizioni del Festival e che tali peculiarità siano tanto forti da fare scudo a qualsiasi intromissione esterna.

Ѐ una sorta di club “felice” quello del Romance italiano, che crescerà, evolverà e si trasformerà.

L’augurio che faccio è che il sogno non finisca, e ovviamente cito il mio motto portafortuna che vi assicuro funziona sempre: “Se smetti di sognare allora stai dormendo!”.

Sara Tessa

P.S. Nella foto sono quella in centro che guarda altrove convinta fosse un altro il fotografo… 🙂

Una specie di madrina :-)

Una specie di madrina :-)

Oggi ho accettato l’invito di una cara blogger… Parteciperò al prossimo Festival Romance Italiano a Milano, per qualche ora. Il fatto è che ho accettato senza ben sapere a cosa andrò incontro. Cioè, parliamoci chiaro! Non scrivo da tempo, sono l’antitesi della socialità e sono fuori dalle dinamiche editoriali self e tradizionali da un po’. Non ho idea a chi possa interessare la mia presenza… comunque ci sarò.

La verità però, è che sarei andata comunque al Festival Romance Italiano, ovviamente come visitatrice, perché ancora prima che venissi contattata dalla cara e ostinata Lidia avevo già letto da qualche parte dell’evento, ed ero molto interessata e al tempo stesso felice che una manifestazione del genere approdasse a Milano, ma ancor di più, per la presenza esclusiva di solo autrici italiane. E volevo proprio vederle tutte queste autrici che in questi anni si sono divertite nella scrittura di romance. Lo so, è una visione da “anziane”, ma in fondo un po’ mi sento tale. Per una strana congiuntura astrale faccio parte di quelle “apripista” del selfpublishing e compagnia bella che, nel bene e nel male, hanno contribuito a sbloccare un settore editoriale in stallo, e ben venga…

Pertanto, quando Lidia mi ha contattato, se in un primo momento ho tergiversato per tutte le mie mille paure, alla fine ho accettato non tanto per me, ma per le splendide, avventurose e audaci organizzatrici nonché partecipanti impegnate in questo progetto.

Mi è stato davvero difficile negarmi davanti a chi ci crede profondamente, e che in passato mi ha pure sostenuta senza sapere nemmeno chi fossi. Insomma, credo sia giusto rendere l’energia che un tempo mi venne donata, perché a dispetto di chi sono, e come mi sento in pubblico (tragicamente impaurita), trovo l’iniziativa di un Festival tutto italiano davvero un evento coraggioso e ci credo a prescindere da me.

Tutto qui. Ci vediamo a giugno!

Ciaooo!

Se smetti di sognare allora stai dormendo

Se smetti di sognare allora stai dormendo

Se smetti di sognare allora stai dormendo!

Questa frase non è una mia creazione, l’ho letteralmente rubata alla serie televisa “Aiutami Hope!” di cui ero una grande fan. A fine post trovate un piccolo estratto della puntata.

Ricordo ancora l’effetto che ebbe su di me quando, sdraiata sul divano, ascoltai quel piccolo seme di saggezza dalla voce del protagonista. Fu una sorta di illuminazione pura.

3:12 minuti di sequenza capaci di farmi prendere la decisione di crederci. Perché sì. Perché era vero… se smettevo di sognare allora potevo definirmi morta. Quindi, non facevo del male a nessuno a sognare. Qualsiasi cosa. Senza impegno, senza accanimento. Perché era giusto così.

Divenne il mio motto. Ogni qualvolta incappavo in un’ostacolo, che fossi io o altro, mi ripetevo quella piccola ma potente frase. Se smetti di sognare allora stai dormendo.

Spero sia fonte di ispirazione questo piccolo concetto e che l’estratto dalla puntata di “Aiutami Hope!” riesca a dare la stessa illuminazione o spinta a non rassegnarsi.

Ovviamente questo è solo un motto, non salva dalla sfiga o rotture quotidiane, ma ha un che di leggero nel suo significato, e per questo è simpaticamente utile.

Il Silenzio della Tessa

Il Silenzio della Tessa

Per chi se lo chiede, per chi vuole sapere, per chi cerca confronto, conforto, per chi invece non so, spiegherò qui perché per anni non ho scritto più nulla.

Quindi… La ragione? Ingarbugliata.

E’ la sola parola che mi viene in mente per dare un senso al pasticcio di più elementi, miei, esterni, esistenziali, materiali che nell’insieme hanno creato una gran palla al piede e nel mio caso alle mani.

Ma per meglio descrivere cosa è accaduto senza entrare nel merito di alcune vicende personali mi limiterò a dare una spiegazione partendo dal cosa significhi “scrivere”. Non so se vale per tutti, ma è quanto personalmente sperimentato.

Chi scrive, chi esprime arte, chi inventa “cose”, forme di espressione, insomma chi si espone in qualche modo al mondo, percorre quotidianamente il baratro della propria anima, o esistenza come la si vuole chiamare.

Lo scrittore non è per niente pietoso con se stesso, è sempre pieno di dubbi sulle proprie capacità tanto da farsi del male da solo. Più che attraverso la scrittura, che spesso è sciolta e veloce, è durante la rilettura che nello scrittore si crea uno strano perfezionismo e il motivo è che lo scrittore è quasi sempre il personaggio che descrive, inutile girarci intorno c’è proprio lui dietro, ed è ben visibile. Ovviamente fintanto che si è inconsapevoli il problema non si pone, diverso è invece quando l’autore raggiunge un livello di maturità personale e finalmente vede quella linea sottile che lo separa dai personaggi e allora il vedersi lo porta sempre e continuamente dentro di sé e, quasi sempre, non gli piace cosa vede.

Nel mio caso vedevo solo e sempre una profonda malinconia, una tristezza congenita, un mal di vivere e un bisogno di amore estremo che desideravo, ma di cui avevo paura, e allo stesso tempo rinnegavo. La mia esistenza appunto.

Ecco, guardarsi non è mai facile. Addentrarsi dentro i propri deliri non ha nulla di piacevole, c’è da diventare pazzi per l’odio che si genera verso se stessi, soprattutto quando poi, oltre a rileggerti con gran fatica, facendo anche finta di niente, per non dare significati a ciò che hai scritto… poi il mondo spietato lì fuori te lo sbatte in faccia quel tuo essere schifidamente fragile e imperfetto. E allora getti la spugna, lasci perdere e cancelli tutto. Insomma io non avevo più voglia di vedermi. Perchè leggevo di una me letteralmente a pezzi, con la mia mente ingannevole che attraverso la scrittura cercava soluzioni e lieti fine improbabili.

Questo è stato il motivo per cui non ho scritto più nulla oltre le tre pagine nonostante idee e storie pullulassero in testa.

Poi… è accaduto qualcosa di irrilevante, ma che ha rimesso in moto un po’ tutto. E’ arrivato l’avviso di scadenza del dominio di questo sito, comprato nel 2013 e mai sviluppato, anzi iniziato e poi abbandonato. Incerta se spendere di nuovo dei soldi per qualcosa di trascurato dall’origine mentre digitavo il codice per l’autorizzazione bancaria anche un po’ incazzata per dover mantenere attivo uno status che ormai aveva fatto il suo tempo, feci una promessa a me stessa.

“Spendi i soldi ma fai il sito! Anche una sola pagina, ci metti dentro tutto quello che hai realizzato. Sara Tessa è esistita! Che sia un archivio. Un punto certo della tua vita!”.

Parlo così con me stessa, ma credo un po’ tutti, quando voglio darmi una mossa. E’ il mio guardiano interno. E così,  sotto la pressione di quel guardiano… avevo autorizzato il pagamento. Ovviamente appena il guardiano era andato a dormire avevo spento il computer e dimenticato la promessa.

Ma intanto quel diktat si era spinto dentro di me, e tra il fare e il non fare ho iniziato a realizzare il sito, e piano piano, struttura dopo struttura, codice dopo codice, e cazzeggio vario, mentre il sito prendeva forma e iniziavo a inserire i contenuti, mi è venuto in mente che avrei potuto finalmente fare outing rispetto a due romanzi pre-L’uragano di un batter d’ali a cui nessuno era mai stato interessato, ma che per me erano stati essenziali per arrivare proprio all’uragano ed è così che qualcosa è davvero cambiato…

Infatti rimettendo le mani al mio primo romanzo fantasy da far leggere su questo sito mi sono trovata a rileggerlo e sorridere della protagonista, di me, della storia che avevo partorito e ho provato un profonda tenerezza per quell’anima così schifidamente fragile e imperfetta. Inoltre, dover inserire nel sito alcuni stralci degli altri romanzi scritti come Sara Tessa, mi ha permesso di andare ancora più a fondo. Confesso di aver riletto l’uragano di un batter d’ali e di aver veramente scosso la testa fra me e me, ma senza giudizio negativo, bensì intenerita. Mi sono commossa con la fine di Se fossi qui con me questa sera e Un’ora un giorno un anno senza di te e l’ho vista fino in fondo quella piccola anima schifidamente fragile, e non mi ha fatto più tanta paura.

Mi appartiene e sono lieta che quella piccola anima sia riuscita negli scritti a venirsene fuori con certe frasi per cui ho davvero ritrovato il sorriso perduto da tempo.

Bon. Intanto ho scritto fino a qui ed è già un grande passo, come questo sito che racchiude quanto ho realizzato e di cui sono riconoscente a me stessa e quindi anche a quell’anima schifidamente fragile.

Se scriverò altro di sicuro uno spazio qui lo troverà, senza impegno. Mi piace pensare questo luogo nella rete come la mia stanza segreta nel web a cui è permesso accedervi come spettatori silenziosi, e se in qualche modo, come me, siete anime schifidamente fragili sappiate che siete tenere e tremendamente non sole, ma soprattutto benvenute.

 

 

 

error: Content is protected !!

Pin It on Pinterest

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi